lunedì 27 ottobre 2008

A PARIGI VIAGGIATE LEGGERI


Viaggiate leggeri: questo è l’unico dictat per chi vuole visitare la città di Vitor Hugo. Parigi è la città a dimensione di turista: l’ufficio del turismo –al 5 di rue des Pyramides- è estremamente attivo per fornire notizie e proporre soluzioni di ogni tipo. A patto che viaggiate leggeri. Perché? La città è piena zeppa di scalini: non esistono praticamente scale mobili in metropolitana e moltissimi palazzi –soprattutto quelli Haussmaniani- non hanno gli ascensori. Anche se lo stile è nato in Francia sappiate che la maggioranza dei francesi non segue la moda o comunque non quella presentata dalle riviste. Davvero, non sto scherzando. Quante belle signore di una certa età ho visto con valigie pesantissime arrancare sulle infinite scale della Ville. Attenzione: nessun parigino vi darà una mano. Scordatevelo! Quindi non preoccupatevi troppo del vostro look e preferite la comodità all’apparenza. Avrete sempre tempo di sfoggiare il vostro ultimo Valentino. Portate al massimo un cambio al giorno: maledirete ogni capo in più che porterete. Siatene certe/i

venerdì 17 ottobre 2008

Crisi finanziaria: la nouvelle révolution américaine

(vignetta apparsa sulla prima pagina di LeMonde del 16 Ottobre 2008)

Le Monde di giovedì 16 ottobre titola in prima pagina: “Crisi finanziaria: la nuova rivoluzione americana”. L’articolo è corredato da questa quanto mai indicata vignetta: da una parte un carro armato russo ai piedi di un traballante muro di Berlino che ospita gruppi di persone –vestite- festanti. Dall’altra un probabile banchiere americano (lo si intuisce dal cappello) ai piedi di un sconquassato indice borsistico su cui giacciono borghesi figure rimaste a nudo. Si capisce che sono borghesi dall’utilizzo stereotipato del sigaro.
Il premio Nobel dell’economia Paul Krugman, sostiene che gli americani non si avvicineranno a Karl Marx, ma riscopriranno i dettami di Franklin Delano Roosevelt di 75 anni addietro.
Azioni che intraprese per traghettare l’America fuori dalla Grande Depressione.

mercoledì 15 ottobre 2008

(immagine notturna La Samaritaine - photo di iml22)

Destino incerto per La Samaritane, il grande magazzino parigino chiuso il 15 giugno 2005 per problemi di sicurezza. La giunta parigina ha infatti rigettato il nuovo piano di sviluppo presentato da LVMH: 25 mila metri quadrati di commercio, altrettanti di uffici extra lusso –accipicchia saranno quelli con la veduta migliore- un hotel di prestigio da 14 mila metri quadrati e 2 mila metri di alloggi sociali. Certo questi ultimi non sono proprio in sintonia con il resto del progetto, ma qui a Parigi è facile trovare appartamenti popolari nei quartieri più chic. Le agenzie immobiliari dicono che vengono costruiti per i politici. Dove ho già sentito questa storia?
Torniamo a noi: La Samaritane è stato il magazzino più grande di Parigi, ben 48 mila metri quadrati. L’idea del gruppo francese del lusso non è però conforme ai dettami del PLU (Plan Local d’Urbanisme, corrisponde al nostro piano regolatore) adottato dal consiglio di Parigi nel giugno del 2006. I dirigenti del comune attraverso un comunicato stampa hanno richiesto una dimostrazione plausibile per decretare il cambio di destinazione di uno dei quartieri più appetibili –dal punto di vista immobiliare- della città di Delanöe (il sindaco più glamour di Francia).
Intanto LVMH fa sapere che il nuovo complesso, pronto per il 2013, assumerà 2400 addetti contro i 725 impiegati prima della chiusura. Questo edificio del 1869 è però soggetto alla regolamentazione dei monumenti storici e tutto ciò complica ancor più le cose. Ma ecco il terzo incomodo: la CGT (Confédération Général du Travail, uno dei tre sindacati della Samaritaine). Quest’ultimo dice di aver già denunciato a giugno un progetto orientato all’ultra lusso che avrebbe permesso al gruppo proprietario di Le Tribune –quotidiano economico francese- di superare certe disposizioni del PLU e realizzare, grazie al consenso del comune, il favoloso progetto immobiliare. Certo, questo ultimo comunicato del comitato per la gestione dell’affare Samaritane cambia tutto. Chissà come finirà?

venerdì 10 ottobre 2008

Tutte le sigle del mondo


I francesi siglano tutto e non spiegano mai il significati. Sigle in ogni dove. Comprendere un articolo di un qualsiasi quotidiano transalpino è davvero complicato: i giornalisti danno tutto per scontato. Ma non bastava la stampa, da qualche mese anche la più famosa M a stelle e strisce ha lanciato un nuovo hambuger: CBO. Vuol dire: Chicken, Bacon, Oignons. Pollo, pancetta e cipolla per chi non mastica bene l’inglese. SFQF: sono folli questi francesi