mercoledì 30 gennaio 2008

IKEA FAMILY la carta per gli IKEA-Dipendenti


La scheda punti che mi hanno dato all’ingresso di Parigi per diventare un perfetto cittadino della Ville Lumière oggi vede un +1. È infatti arrivata! Chi? Cosa? Ma la carta rossa… No! Come che cos’è??? È la IKEA FAMILY CARD! La Card che ti dà accesso a tutte le FRANCO-IKEA promozioni , quelle che piacciono molto a mia moglie e alla maggioranza delle donne franco-parigine. In realtà il loro catalogo piace molto anche a me e con questa card il magazine IKEA FAMILY LIVE mi arriverà comodamente a casa ogni 3 mesi. IKEA FAMILY, a me il nome aggrada e anche il nuovo design della carta è in target, un bel rosso cina (trasparente) ma non so come la prenderanno i parigini (ma più in generale i francesi) che adorano francesizzare tutto; vedi Ordinateur al posto di Computer oppure Boite al posto di e-mail. Se il signor Ikea avesse avuto una maggiore sensibilità verso i cugini d’oltralpe, avrebbe dovuto almeno chiamarla IKEA FAMILLE... o perlomeno darle uno dei quei terribili ed impronunciabili nomi che caratterizzano i pan-prodotti Ikea.
Nella foto che vi ho messo, per farvi capire di cosa si tratta, ho cancellato i dati personali... non vorrei che qualcuno abusasse a mio nome delle svedesi offerte di design...
Chissà se arriverà anche in Italia?

martedì 29 gennaio 2008

"Amina" il film di Khadija Al Salami



Giovedì 31 gennaio alle ore 19 presso la Sala Arte a Issy-les-Moulineaux nelle vicinanze di Parigi verrà proiettato il film "Amina" in presenza dell'autrice-regista Khadija Al Salami.
Amina Khadija Al-Salami ha avuto il coraggio e la forza di denunciare pubblicamente il trattamento che viene riservato alle donne yemenite.
Il film che ci propone il ritratto e la storia di Amina, condannata a morte per il presunto omicidio del marito, ci ricorda che purtroppo, in molte parti del mondo, è ancora necessario combattere perché vengano rispettati i diritti delle donne.
L'iniziativa è promossa dall'associazione Dire
e dalla rete televisiva franco-tedesca Arte. Dire nasce dall'iniziativa di professioniste italiane residenti all’estero. L'associazione promuove i valori del dialogo e della solidarietà, della tolleranza e dell’equità, del rispetto e della valorizzazione della diversità.
La proiezione sarà seguita da un dibattito su "Diritti, libertà e rispetto delle donne nel mondo"

http://movies.nytimes.com/movie/387500/Amina/overview

Cercasi n°1 stagista grafico a Legnano

Questo post non rientra nella mission del mio blog, però come si dice... di necessità virtù - spero si dica così. Eo Ipso, l'editore e ufficio stampa per cui lavoro qui a Parigi, sta cercando per la sede di Legnano, alle porte di Milano, proprio in questi giorni uno stagista che sappia lavorare su Mac. E' fondamentale che sappia usare programmi di grafica editoriale. Se poi sapesse usare XPress, sarebbe proprio la persona giusta. L'offerta è aperta sia a uomini che a donne e non richiediamo nessuna esperienza lavorativa antecedente. L'importante è che siano appassionati di grafica.
Chi fosse interessato può chiamare direttamente in ufficio e chiedere della Sig.na Francesca
negli orari d'ufficio e cioè dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18. Ma se chiama anche più tardi troverà sicuramente qualcuno. Lo stage ovviamente prevede un rimborso; credo sia intorno alle 400 euro.
Buon lavoro a tutti.

www.eoipso.it
T +39.0331.594166
F +39.0331.459325
E info@eoipso.it

venerdì 25 gennaio 2008

A Parigi la Femme Fatale di Eymeric Francois


Mercoledì 22 gennaio al Westin Hotel di Parigi nella sala Concorde hanno sfilato i capi di alta moda di Eymeric Francois, couturier di Lione, invitato speciale alle Collezioni di Alta moda a Parigi (membre invité des Collections de Haute-Couture à Paris). La sua femme fatale non si ferma alla guepiere in nastro rosso al corsetto in pavone o all'abito rete che nulla lascia all'immaginazione. Si spinge oltre quasi a significare che la seduzione e il fascino estasiante di una donna non si limita alla materiale fisicità dell'essere ma la trascende. A rappresentare ciò, una modella agli ultimi mesi di gravidanza, che con il suo cadeau a scadenza continua ad attrarre gli sguardi di tutti gli uomini presenti al défilé.

Quotidianoviaggi a casa di sua Eccellenza l'Ambasciatore della Gran Bretagna, Sir Peter Westmacott


Nous sommes ravis de vous accueillir pour le Défilé Couture de Saint-Hill MERCREDI 23 JANVIER 19h30 à la Résidence de son Excellence monsieur l'Ambassadeur Sir Peter Westmacott - Ambassade de Grande Bretagne, 39 rue du Faubourg St Honoré Paris 8e -

Ebbene sì, la nostra rivista on-line www.quotidianoviaggi.com è stata invitata ad assistere alla sfilata del marchio inglese Saint-Hill proprio a casa dell'Ambasciatore inglese.
Adoro queste serate mondane perché si ha la possibilità di visitare luoghi altrimenti inaccessibili. Si incontrano personaggi famosi... in realtà io non ho riconosciuto nessuno, ma le televisioni francesi si sono date molto da fare durante tutta la serata intervistando donne di facoltosi industriali, star della tv, e politici inglesi e francesi. Giuro, la prossima volta vi farò nomi e cognomi, ho ancora la scusante di essere appena arrivato a Parigi.
La sfilata è stata degna del posto che l'ha ospitata. La passerella è stata ricavata dalla Sala del Trono e dal patio antistante i giardini della residenza. Abiti, dicevo, giusti per occasioni come queste. Per un cocktail in ambasciata, per una cena di gala o per il varo di uno yacht. Senza eccessi, senza sfacciataggini, abiti per giovani e belle donne anche se con molte lune alle spalle.

www.saint-hillcouture.com
83 Kinnerton Street-Belgravia-London SWX
T +44(0)2072456778

mercoledì 23 gennaio 2008

Lo schiaffo al Westin Hotel di Parigi


Incredibile! Etonnant!
Défile Couture Eté 2008, Westin Hotel, martedì 22 gennaio 2008 intorno alle 18 e 10 subito dopo il saluto finale del couturier della maison Basil Soda. Queste sono le coordinate per dirmi lui chi è!
Si, il l signore che vedete nella fotografia, l'unico con il pellicciotto (ieri a Parigi c'erano 15 gradi, troppi, davvero troppi per la pelliccia), si è alzato, ha attraversato la passerella, si è avvicinato a due ragazze in prima fila (entrambe molto carine, una bionda con abito nero e l'altra mora con bustino dorato) e ha tirato tra il rusco e brusco una pappina incredibile ad una delle due ragazze, per l'esattezza la malcapitata era quella bionda. Poi si è dileguato in men che non si dica. La cosa davvero strana è che le ragazze hanno fatto finta di niente... ed anzi si sono prestate ai fotografi per alcuni scatti. Purtroppo non ho le foto delle due fanciulle.

Ditemi chi è vi prego!!!
ps: vi dirò in seguito sulla sfilata...

martedì 22 gennaio 2008

Trattoria Gran Sasso a Parigi


Siete a Parigi da giorni, settimane, mesi e vi manca uno spaghetto fatto bene?
E' stata una dura giornata e avete il morale sotto ai piedi?
Vi mancano papà e mammà? L'ho scritto appositamente con la "à" accentata, rende più l'idea.
Fate sosta da
Rosanna e Pietro alla trattoria Gran Sasso di rue Jacques Louvel-Tessier nel 10°e vi sentirete bene come a casa vostra... quella in Italia intendo. Questa sera dopo la sfilata del couturier Eymeric Francois al Westin Hotel di rue de Castiglioni (tra Place Vendome e les Jardin des Tuileries), proprio non avevamo voglia di cucinare e ci siamo messi senza troppo entusiasmo alla ricerca di un ristorante. Giusto per mangiare qualcosa, la stanchezza accumulata in questi giorni di défile accodati al duro lavoro è molta e sarebbe andato bene qualunque posto.
Ed invece! Mamma mia... Questa volta è stato davvero il caso, il fato, chiamatelo come volete, ma questa trattoria è davvero un posto unico in cui ci si sente subito a proprio agio. Ecco, è come un oasi per chi cammina
da alcuni giorni nel deserto senza acqua . Grazie anche a Pietro che con il suo Buonasera ti accoglie a braccia aperte, qualunque lingua uno parli.
Questa sera abbiamo ordinato una
Pizza Napoletana ed una Regina. Sottolineo questa sera perché ci ritorneremo prestissimo. Erano a dir poco fantastiche, strepitose ma soprattutto sapevano di pizza e chi abita a Parigi sa che cosa intendo. Unico neo è il forno elettrico, ma ve lo garantisco il sapore era incantevole. Facendo un po' di domande (questo è anche il mio lavoro) ho scoperto che i salumi e i latticini Rosanna e marito li comprano in un negozietto di rue Saint Maur (vicino alla fermata Goncourt) di proprietà di un consorzio italiano. Non mi hanno detto il nome della bottega e neanche il numero civico, ma la rue non è molto lunga.
Anche il caffé era giusto, ne troppo corto ne troppo lungo servito in una tazzina bollente. Tutto perfetto. Non vi aspettate un ambiente glamour, cool, super trendy... qui si mangia mica si sfila!

Dimenticavo il conto:
- pizza Napoletana 10 euro
- pizza Regina (con funghi e prosciutto) 10 euro
- 2 caffè 3,60 euro
- 1 l acqua S. Benedetto 7 euro

totale 30.60 euro

Cooperativa Latte Cisternino 108 rue saint maur.
Esistono varie sedi:
http://www.cooplattecisternino.it/parigi.htm

Trattoria Gran Sasso
13, rue Jacques Louvel-Tessier
75010 Paris - Metro Goncourt
T. 01.42.45.70.79

venerdì 18 gennaio 2008

Café des Beaux Arts Paris... meglio evitare


Cos’è più importante per un bistrot? Il suo design? Il suo servizio? La cucina?
Il Café des Beaux Arts al 7 di Quai Malaquais a Parigi (si trova nel VI arrondissement vicino al museo d’Orsey) pecca sicuramente per gli ultimi due. Un cameriere particolarmente asettico e senza spirito accompagnato da due pietanze dall’aspetto gradevole ma dalla mancanza totale di sapore! In compenso il locale ha un design davvero accogliente. Lampadari rossi, grandi specchi retrò, un imponente bancone in marmo rifinito in ottone e autentiche affiches pubblicitarie di liquori francesi della seconda metà del 900. Non dimentichiamo la fantastica vista sulla rive gauche del I arrondissement. Bello salato invece è stato il conto per rapporto alla qualità del cibo!

Controllate qui lo scontrino…
- 1 pavé de saumon 15 euro
- 1 confit canard 16 euro
- 1 verre bourgueil 4 euro
- 1 salade de fruits 6 euro
- 1 cafe express 2,40 euro

Totale 43,40 euro

martedì 15 gennaio 2008

Old England a Parigi


Volete vestirvi in vero old englad style? Dovete segnarvi questo indirizzo: Old england 12, Boulevard des Capucines nel IX arrondissement di Parigi.
Entrato con la vana speranza di trovare il regalo per mio fratello, un Harrington della casa inglese Baracuta, il tipico giubbotto più e più volte indossato dai divi del cinema, da Paul Newman a Superman, sono uscito con due capi eccezionali... si ma per me!
Il fato mi ha servito su un fine tavolo in legno e cuoio una scelta davvero imbarazzante di pantaloni in tartan; un modo sicuro per distinguersi tra le file esercito dei soldatini in pantaloni grigi, giacca blu e cravatta bordeaux. Anzi più di un capo, un postulato. Se volete far cadere su di voi le attenzioni dei presenti di un vernissage, di un convegno, di una riunione e nel contempo mostrare senza dover parlare il vostro carattere dovete assolutamente ingaggiare nel vostro guardaroba almeno un paio di pantaloni in tartan.
Il mio preferito, dalla tipica lavorazione tartan dicevo, abbina il grigio al rosso con rotture di nero e beige; il secondo altrettanto cool più facile però da indossare riprende il tipico verde inglese abbinandolo ad un marrone pieno, sempre distratto dal nero e dal beige.
Spesa totale per i due capi in saldo, 270 euro. Un po' cari considerando lo sconto del 40%, ma cosa si può pretendere considerando che sono stati realizzati a cuciti a Parigi. Si, dimenticavo, Old England è un marca parigina e il tartan è un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Nella realtà di England c'è davvero poco.
I commessi sono estremamente gentili e non fanno economia né di consigli né tanto meno di sorrisi. Troppo forse, per chi come me, è abituato ai visi scuri e ai modi un po' impettiti dei giovani commessi milanesi (ancora più altezzosi delle receptionist delle grande griffe). Sicuro è che una buona percentuale su ciascun capo venduto aiuta il personale Old England ad essere più cordiale.

Ps: l'Harrington G9 Barakuta blu viene venduto dalla casa Madre a 160 sterline mentre Faciba, azienda di abbigliamento e rivenditore di Olgiate Olona lo vende a 340 euro. No comment!

venerdì 11 gennaio 2008

Koba, il sushi restaurant de l'Opera de Paris


Koba suhi restaurant

3 niguiri, 2 crevette beignet, 1 california maki, 1 yakitori, 1 missoshiru, 2 the vert, 3 cafè per 97 euro.

Questo è quello che ho speso con tre amiche da Koba, ristorante giapponese boemienne a due passi dalla scintillante Opera di Parigi in Rue de la Michodiere nel 2°arrondissement.

Il numero dei ristoranti giapponesi in cui si può assaggiare del buon sushi è tanto alto quanto il numero delle costellazioni dell’universo, soprattutto nel quartiere adiacente l’Opera dove si possono trovare oltre a ristoranti anche negozi di abbigliamento, librerie, centri estetici giapponesi; ma… ma Koba è fuori dagli schemi come il suo proprietario nonché cuoco da cui, poi deriva anche il nome del ristorante.

È il luogo ideale per prendersi un break da una dura mattinata di lavoro, per un primo incontro, per un pranzo frugale e paradossalmente per sentirsi a casa.

Poche cerimonie e molta sostanza nei piatti della “Cantine du sushi” parisienne; elaborati semplici, sostanziosi e nel contempo leggeri in uno scenario molto... molto spartano (almeno per i miei gusti) serviti dallo splendido sorriso di Sylvie alias Gao Ming Qiao (in effetti è più facile il nome francese).

Ma veniamo a Tang Bounthy, Koba per tutti; un ometto non più alto di 1 metro e sessanta con così tanta energia da riempire il locale della sua presenza. Lui non ti saluta, lui urla il tuo nome; lui non ti ringrazia quando esci, lui ti sorride tanto da metterti di buon umore anche se la tua giornata è stata pessima; lui non prepara sushi, lui danza tra i coltelli. È un posto assolutamente da non perdere per comprendere ed apprezzare la brezza cosmopolita parigina.

Dimenticavo, è chiuso la domenica a pranzo; non chiamate per prenotare… tanto non se lo segna! anche se ultimamente...

Koba, 7 Rue de la Michodiere 75002
T el 01 47 42 16 58

giovedì 10 gennaio 2008

Silence, ça pousse

C'est parti!
questa è l'espressione che i francesi usano per dare inizio ad un progetto, un nuovo lavoro, insomma... tutto ciò che per loro è nuovo.
L'espressione quindi mi sembra più che azzeccata visto che mi sono trasferito a Parigi da pochissimo tempo.
Domenica 11 Novembre 2007 ho varcato la "Porte de Lilas" di Parigi poco dopo le 8 di sera e ho raggiunto il mio nuovo appartamento alle ore 8 e 44 minuti. Fortunatamente lì c'era ad attendermi mia moglie con un vero piatto... italiano; pizza con prosciutto e funghi.
Piccolo inciso: se non avessi avuto il mio nuovo TomTom Go720 probabilmente sarei ancora perso tra le rue, le avenue e i faubourg di Parigi!
A Parigi, quindi, per amore e per lavoro. Ho raggiunto mia moglie, che si era trasferita qui prima di me quasi due anni fa e sto iniziando a conoscere Parigi per fare il mio lavoro di giornalista e account Eo Ipso, l'ufficio stampa per cui lavoro da ormai tre anni e che con me a creduto a questa nuova avventura..
Ho pensato molto prima di aprire questo blog, ma alla fine mi sono deciso perché ci sono troppe stranezze a Parigi da raccontare.
Per esempio i parigini siglano tutto, i taxi hanno tre luci di segnalazione (quindi non si capisce mai se sono liberi, occupati o fuori servizio), il wc è separato dal resto del bagno e non c'è il bidet, vendono appartamenti da 9 mq (come ne ‘Il ragazzo di campagna’, pellicola del 1984, in cui Renato Pozzetto metteva in scena una critica spietata del monolocale superaccessoriato, con tavolo a scomparsa e altre astuzie ergonomiche - solo che qui non ci sono astuzie ergonomiche), solo 1 palazzo su 8 ha l'ascensore e ho un sacco di amici che abitano al settimo piano senza ascensore!
A tutto ciò vorrei aggiungere una serie di post sui miei locali preferiti, i ristoranti frequentati, le boutique in cui ho acquistato qualcosa di tipicamente parigino, i musei visitati e le gallerie d'arte in cui ho sognato.
Questo blog vuole essere una fotografia della mia Parigi amata e odiata (per ora solo amata) con l'augurio che le mie esperienze possano essere di aiuto per chi come me verrà a vivere a Parigi o passerà qualche giorno in vacanza.

Perché un titolo così strano? è una metafora della nascita lenta ed in sordina di questo blog. Per chi non ha la possibilità o la fortuna di guardare la televisione francese "Silence, ça pousse" é un magazine sul giardinaggio in onda su France 5 il mercoledì e presentato da Noelle Bréham e Stéphane Mari... lui è un mito.