domenica 30 marzo 2008

Lilli Gruber e le figlie dell'Islam


Era lì, al 17 du rue Conseiller Collignon, fuori dal Consolat Général d’Italie a Parigi, in attesa che qualcuno aprisse a lei e alle socie del Dire, Donne italiane rete europea, il cancello per dare inizio alla presentazione del libro “Figlie dell’Islam”. Lei, abbronzantissima, super maquillé, stivale in camoscio nero tacco 12, gonna nera, chiodo testa di moro sul quale era appoggiato un cappotto cachemire blu e borsa Prada.
Si, lei è l’autrice del libro, Lilli Gruber, la nostra Lilli nazionale, giornalista e parlamentare europea. Spontaneamente mi sono chiesto come diverse centinaia di euro portati con tanta disinvoltura potessero relazionarsi con un argomento tanto delicato quanto lontano da quella ostentazione di benessere. La prima impressione non è stata certamente positiva. Somma a tutto questo la sua impazienza ad entrare in sala alimentata da un impacciato concierge ridicolizzato per aver dimenticato le chiavi del cancello e il gioco è fatto.
Mi sono messo in terza fila, sapendo di non essere trasparente e di non poter limitare le mie espressioni di disappunto nel caso avesse detto qualcosa di esageratamente antitetico rispetto al suo apparire.
Ed invece… ed invece devo dire che mi ha sorpreso. Mi ha spiazzato. Sarà la sua postura a tre quarti stile tiggì o sarà piuttosto l’ammirevole chiarezza con cui narrava la propria esperienza che mi ha convinto ancora una volta che siamo liberi di apparire come ci pare, senza che la sostanza ne risenta in alcun modo. Brava Lilli… peccato però che come la nostra Carla quasi ex-nazionale sia stata vittima del fascino francese.

martedì 11 marzo 2008

Francia, Renault: auto elettriche entro il 2012

Eo Ipso/10.03.08/4 - ore 10,50
PARIGI - I grandi player dell'automotive sono partiti con il conto alla rovescia. Renault commercializzerà in Francia una macchina elettrica entro il 2012. L'inasprimento delle norme a favore dell'ambiente, col tempo, porterà alla circolazione di soli veicoli ad impatto zero nei centri delle grandi metropoli. Ipotesi sostenuta fortemente da Carlos Ghosn, presidente Renault. Obiettivo primario: sviluppare sul mercato mondiale «un'offerta massiccia di veicoli elettrici». Renaul inizierà in Israele -nel 2011- grazie a un accordo firmato il mese scorso a Gerusalemme. La stima è di vendere tra i 10mila e i 20mila veicoli nel Paese. Renault intende essere, inoltre, la prima casa automobilistica ad aprire questo nuovo mercato in Francia e nel resto dell'Europa stimando di vendere «da 1,5 a 2 milioni dei veicoli per anno». Renault non è la sola a credere all'elettrico. La soluzione a zero emissione di Co2 è allo studio anche dalla norvegese Th!nk, e dalle nipponiche Mitsubishi, e Nissan. «Le Figaro» riporta la notizia che il colosso francese Bolloré (azienda nata nel 1822) ha presentato al Salone di Ginevra il prototipo Bluecar II. Il Gruppo pensa di vendere i primi modelli dalla fine del 2009 con l'obiettivo di raggiungere quota 15mila veicoli per anno a partire dal 2012/13. Intanto la società di veicoli elettrici Sve, filiale del gruppo Dassault (proprietario di «Le Figaro»), fornisce la tecnologia per i veicoli Renault Kangoo utilizzati dalle poste francesi e dall'Edf, la principale azienda di produzione e distribuzione d'elettricità in Francia. Intanto i primi taxi ecologici percorrono in lungo e in largo le strade di Parigi grazie all'idea di Serge Metz, il direttore generale dei taxi G7, la più grande flotta europea di taxi con 5mila affiliati. Sono ormai 64 i veicoli ibridi Toyota Prius (50% benzina e 50% elettrico) più quattro prototipi di cui due Peugeut 307 diester (gasolio, etanolo) e due Cleanova III, il veicolo 100% elettrico della Sve.

lunedì 10 marzo 2008

Ordine e Disciplina... in prima linea per il pane a Parigi


Ordine e disciplina con qualunque condizione atmosferica. Quella che vedete nella foto non è la fila per l'ultimo biglietto del Paris Saint Germain o del'Opera di Parigi è più semplicemente la fila per il pane. Scene come questa le potete vedere tutte le mattine in tutti e 20 gli arrondissement di Parigi. Per acquistare il pane, per i biglietti del cinema, per il fiorista, ecc ecc.. A me sembrano tanti piccoli soldatini pronti ad andare in prima linea. Sconcertante!
A tutt'altro scenario, invece, si deve preparare colui che deve scendere dalla carrozza del metro. I parigini infatti appena si aprono le porte, non aspettano che la gente scenda, ma salgono direttamente con fare arcigno e prepotente. Lo stesso atteggiamento lo hanno per strada quando devono prendere un taxi, o un autobus. Chissà da cosa è generato questo differente atteggiamento?

sabato 8 marzo 2008

Saldi, due settimane di bonus?


Parigi – Un anno pieno di saldi? Palazzo Bercy, sede del Ministero dell’Economia delle Finanze e dell’Industria francese, ha ricevuto ieri, giovedì 6 marzo, il rapporto provvisorio del gruppo di lavoro sui meccanismi di riduzione dei prezzi. Il rapporto sembra suggerire, per i commercianti, l’aggiunta di un bonus di due settimane di sottocosto in più, rispetto alle 6 già a disposizione da gestirsi autonomamente.
Contrariamente al “Rapporto Attali”, presentato lo scorso 23 gennaio dalla Commissione per la liberalizzazione e la crescita francese voluta dal Nicolas Sarkizy, il gruppo di lavoro, operativo dal mese di gennaio, spera di mantenere il controllo sulla limitazione della vendita sottocosto. L’applicazione generalizzata di questa misura, come nei Paesi Bassi, ha portato, nel breve periodo, alla perdita di posti di lavoro. Solo il settore dei prodotti tecnologici sembra poter beneficiare di questa azione.
Il rapporto raccomanda vivamente la creazione di un Comparatore esaustivo e imparziale almeno per i prodotti alimentari. Resta ancora da studiare la realizzabilità di questo progetto dal punto di vista tecnico e giuridico.
Le proposte ritenute valide saranno annunciate pubblicamente alla fine del mese di marzo e verranno integrate alla legge sulla modernizzazione dell’economia.

Francia, alimentare: cala il potere d’acquisto

PARIGI – Nove mesi fa il presidente francese Nicola Sarkosy si era definito il «Presidente del potere d’acquisto». Strana coincidenza perché cala il consenso del presidente e anche il potere di acquisto delle famiglie francesi. Secondo uno studio dell’Ifop (Institut français d'opinion publique) commissionato da «Paris Match», l’inflazione ha raggiunto, con un +2,8% nel mese di gennaio, i livelli del 1992. Ciò che più preoccupa è che il forte aumento dei prezzi colpisce in particolar modo i prodotti alimentari. Crescite vertiginose in due mesi. La rilevazione del costo dei 1.055 prodotti che costituiscono il paniere analizzato tra novembre 2007 e gennaio 2008 da parte dell’Istituto nazionale per il consumo conferma questa tendenza. Aumenta il costo di circa il 50% dei prodotti con una soglia superiore al 10% per 200 di essi. Rincaro notevole per la pasta (+45% per gli spaghetti), yogurt (fino al 40%), latte Uht (dal 20 al 37%), prosciutto bianco (+44%). «L’impennata dei prezzi, è l’eterno problema dell’andamento dei prezzi nella filiera della produzione; ciascuno applica il proprio margine» conclude Thierry Pouche, responsabile del servizio di studio presso l’assemblea permanente delle camere dell’agricoltura. Anche il segretario di Stato per i consumi, Luc Chantel, ha reagito a questi aumenti affermando che «non è accettabile un così grosso aumento ingiustificato. La concorrenza deve essere meglio applicata in Francia».

venerdì 7 marzo 2008

Francia, sondaggio femminile: libertà sessuale. La donna si scopre predatrice


PARIGI - Le donne francesi? Da prede a predatrici. Almeno così sembra dallo speciale del «Nouvel Observateur» sui dati dell'inchiesta pluridisciplinare intitolata "Situazione della sessualità in Francia" realizzata dai ricercatori dell'Ined (Istituto Nazionale studi demografici) e dell'Inserm (Istituto Nazionale della Sanità e della ricerca medica). Dal primo studio del 1970 la sessualità femminile si è considerevolmente evoluta. Coloro che dichiarano di aver avuto un solo partner nel corso della loro vita è considerevolmente diminuito: 68% nel 1970, 43% nel 1992 e 34% nel 2006 (contro un 18%, 21% e 16% per gli uomini). Le pratiche sessuali delle donne assomigliano sempre di più a quelle degli uomini. Negli anni 50, due donne su tre dichiarava di sposarsi con il primo partner sessuale, oggi solo una su dieci, come gli uomini. 17,6 anni e 17,2 è rispettivamente l'età del primo rapporto sessuale delle donne e degli uomini d'oggi contro i 20,6 e 18,8 anni della fine degli anni 50. Oggi, circa il 90% delle donne con più di 50 anni ha una vita sessuale contro il 50% del 1970. Queste alcune delle considerazioni desumibili dal rapporto dei ricercatori sulle 12.364 interviste tenutesi in circa 6 mesi di lavoro (27 settembre 2005 - 24 Marzo 2006) su un campione tra i 18 e 69 anni. Sotto osservazione tutti i comportamenti sessuali:
-Masturbazione: il 90% degli uomini dice di praticarla contro il 60% delle donne che inizia ad una età maggiore;
-Sesso orale: entrato a far parte del costume sessuale francese negli anni 90, due terzi delle donne con più di 25 anni praticano la fellatio. L'85% da parte dei due sessi dice di averla provata;
-Penetrazione anale: si conferma atto praticato dalla minoranza. Detto questo il 35% delle donne e il 45% degli uomini dice di averlo praticato ;
-Amore platonico: una donna su 5 e un uomo su 10 ne hanno fatto ricorso almeno una volta;
-Primo rapporto: cambiano il luoghi in viene consumato. Si passa dall'aria aperta, spiaggia o bosco per le persone con più anni, alla macchina per la categoria di mezzo, alla casa dei genitori o prestata da amici per i più giovani. -Preservativo: il 90% dei giovani lo utilizza dal primo rapporto. Il 50% delle persone interrogate hanno fatto un test HIV, e il 26% degli uomini e il 32% delle donne con meno di 2 parteners nell'ultimo anno non hanno utilizzato il profilattico;
-Internet: 10% delle donne e il 13% degli uomini è iscritto a siti che promuovono gli incontri. Trai 18 e 19 anni sono le donne a connettersi più degliuomini 36% contro il 24% mentre tra i 25 e 39 anni gli uomini sono in % il doppio delle donne;
-Frequenza: dato stabile rispetto alla ricerca del 1992. In media 9 rapporti al mese di cui soddisfacenti il 90%.

Il Corriere della Sera utilizza il primo lancio d'agenzia Eo Ipso France

Niente male per il primo lancio d'agenzia a nome Eo Ipso. Dopo aver raccolto delle chicche su Parigi e su come i francesi ci vedono, con l'aiuto (fondamentale) di Stefano Morelli , amico e collega, abbiamo divulgato i primi lanci d'agenzia. La foto che vedete sotto è il nostro primo grande risultato. Paolo Pollo, infatti, fashion editor del Corriere della Sera ha realizzato parte del suo articolo partendo dalle nostre segnalazioni.

mercoledì 5 marzo 2008

A Parigi il caviale è... lento


Piccole sfere di bianco perlaceo, lisce come la seta, turgide come le labbra di una giovane amante, preziose per infinitesima quantità. Un astuccio dorato le racchiude e un’etichetta lilla dall’inequivocabile spirale ne svela il contenuto: sono le uova della Hélix Aspersa Maxima. In Francia le chiamano “Caviar d’escargot”.
Fino a tre anni fa, delle Gros Gris, le più apprezzate fra le lumache della cucina della Borgogna, se ne godevano solo le carni, ma l’intuizione di Mme Dominique Pierru offre oggi agli chef francesi, la possibilità di far apprezzare la grandiosità della loro haute cuisine con un nuovo e curioso prodotto.
Le lumache vengono allevate con grande cura. L’ambiente è controllato minuziosamente sia nella scelta della vegetazione che nel livello di umidità e di tanto in tanto l’alimentazione della regina viene arricchita con ricercate miscele di cereali.
4 grammi; questa è la quantità che ogni singola lumaca depone una volta all’anno. Per produrre quindi un chilogrammo di caviale occorrono le uova di circa 260 lumache.
Offrire il massimo della qualità. Questo è ciò che spinge gli addetti della De Jaeger a raccogliere con meticolosa pazienza una ad una le uova; a lavarle e sottoporle a ben tre selezioni prima di passare alla salatura.
La salamoia è preparata con fior di sale de la Guérande, località francese nella regione dei Paesi della Loira, essenza di rosmarino e una spruzzata di limone in maniera tale da rendere il caviale consistente al palato e di una freschezza degna dei piatti più esclusivi.
La fase successiva prevede il confezionamento in astucci metallici, da 50 a 1000 grammi, sotto vuoto al riparo dalla luce e alla temperatura di 4°c. Il caviale si conserva per tre mesi dalla data di produzione anche se recenti studi dell’equipe di ricerca prevedono una conservazione del prodotto per almeno 6 mesi.
La selezione delle boutique gastronomiche in cui trovare questa prelibatezza segue i severi principi utilizzati per la lavorazione del prodotto. Ad oggi infatti si sono aggiudicati l’esclusività della distribuzione Galeries Lafayette Gourmet e Faye di Parigi. Sempre Parigi con i ristoranti “Au comte de Gascogne” e “Escargot Montorgueil” è la sola ad offrire ai clienti più eccentrici ed innovatori del gusto l’opportunità di assaporare le perle del caviale di campagna.
Chiudete gli occhi, assaporate una piccola quantità di caviale. Premete le uova con la lingua contro al palato, apprezzatene la consistenza. Adesso premete più forte, alla rottura delle uova si sprigionerà la sensazione di un ballo in una foresta subito dopo la pioggia, aroma di funghi e di foglie di quercia. Un sapore sottile, che si concede a lungo alla bocca nel pieno della sua dolcezza a soddisfare la creatività dei più esigenti.
L’immaginazione degli chef trova con il caviale d’escargot De Jaeger nuove risorse d’ispirazione.

Una Gallina di nome Carla


Parigi- Una gallina battezzata Carla dai suoi allevatori, è stata offerta al Primo Ministro francese Francois Fillon giovedì 28 febbraio durante la sua visita al salone dell’agricoltura.
“Abbiamo scelto questo nome perché è bella e rossa” così dice Yves de la Fouchardière, direttore delle fattorie di Loué, uno dei più grandi allevamenti della regione della Sarthe. E ancora aggiunge: “Spero che si troverà bene nei giardini di Matignon. La gallina può deporre sei uova alla settimana ma non so se canta bene”. Secondo Le Monde tutto questo accadeva al passaggio del Primo Ministro. Il capo del governo ha abbozzato un sorriso prima di continuare la sua visita negli altri padiglioni del salone.
A prendersene cura, recuperando il cartone con Carla, è stato una delle guardie del corpo del Primo Ministro. Le Monde segnala inoltre che quando il corteo ministeriale ha lasciato il salone dell’Agricoltura, un giornalista ha gridato: “E Carla?”. Una guardia del corpo simpaticamente ha risposto: “ La cuciniamo!”. Tutt’altro stile, quello di uno dei portavoce del primo ministro che venerdì mattina commenta così l’ultimo degli arrivi a l’Hotel Matignon, residenza del primo ministro francese nel VII° arrondissement di Parigi: “E' un regalo di cattivo gusto, ma ce ne siamo occupati affidandola a conoscenti agricoltori della Sarthe”.
Mi associo con il giudizio del portavoce.

martedì 4 marzo 2008

Cosa può fare Monica Bellucci per la bilancia commerciale d'Italia?


Mentre Parigi è animata da migliaia e migliaia di piccole formichine che esplorano con serena agitazione tutti i mille saloni della moda d’oltralpe Le nouvel Observateur esce in edicola con uno speciale intitolato “L’autre Italie, Mode, Art, Voyage, Cinéma…”. Lo compro subito, Asia Argento, camicia e foulard in seta Yves Saint Laurent, pantaloni vaporosi Jil Sander prende posto nella copertina come fosse sospesa nel limbo. È lei a rappresentare questa nostra rivincita, anzi questo nostro riconoscimento di talento italiano con i suoi eccessi e con la sua normalità. Marie-Pierre Lannelongue, caporedattrice, la definisce icona intellettual-trash, attrice e regista di talento; donna chic di dannata intelligenza e passione. Niente male per la donna chiamata in questi giorni a rappresentare l’essere italiani sulle ceneri del governo ormai caduto; italiani col naso tappato per i guai campani, italiani sculacciati dall’Europa per la lentezza dei processi che hanno permesso al figlio di Riirna, Giuseppe Salvatore, di essere scarcerato; italiani immobilizzati di fronte allo spettro della recessione; italiani trentenni e bamboccioni ancora a casa con mamma. Così ci percepiscono i francesi che ogni giorno leggono Le Figaro attraverso la penna di Richard Heuzé corrispondente da Roma. Un quadro devastante.
Ma ad incrinare questa nostra nera allure, interviene in massa l’equipe dell’osservatore francese per eccellenza che attraverso 120 pagine ci descrive come la sorella tanto amata, il paese dotato di una tale creatività da non deludere le aspettative neanche nei momenti di difficoltà.
E allora partono i riconoscimenti del nostro saper far bene. Stefano Pilati, italiano di formazione italiana direttore artistico d’Yves Saint Laurent. Riccardo Tisci, italiano di formazione Italiana direttore artistico di Givenchy. Ivana Omazic, croata di formazione italiana direttrice artistica di Céline. Un grazie ad Anne-Cécile Sanchez che ci definisce i migliori nel saper esaltare il senso del piacere e sviluppare nel contempo la voglia inspiegabile dell’acquisto, almeno nella moda.
Ma non è soltanto la moda, con i reportage sui mondi Tod’s, Miu Miu, D&G, a fare un bagno di complimenti. Attraverso le parole di Adrienne Ribes-Tiphaine emergono discrete, le competenze di tante figure professionali: attrici, giornalisti, professori universitari, editori, registi, architetti, artisti. È la stessa e tanto ispirata caporedattrice Marie-Pierre a chiudere questo speciale sulla Bella Vita con Monica Bellocci testimonial di uno spot d’eccezione, ritenuta il più efficace rimedio al deficit della nostra bilancia commerciale. Ecco quali sono le parole usate:“La più bella vetrina d’Italia, la donna che il governo dovrebbe mandare in missine in tutto il mondo per mostrare ciò che di più bello può produrre il paese”. Marie-Pierre... ad avercelo un governo!