sabato 10 maggio 2008

Oh! Chapeau – restaurant Coréen à Paris


Dopo quasi una settimana d'evangelizzazione sulla bontà e leggerezza della cucina coreana ho messo piede al ristorante coreano Oh! Chapeau di Parigi. Al 4 di rue Petit Moine, una traversa della più vivace Avenue des Gobelins, il ristorante sembra appena uscito da una rivista degli anni 60. Ambiente minimalista, originale, arredamento molliniano (vedi style di Carlo Mollino), macchina del caffè e macinato Illy, affiche sponsorizzate dall’ente del turismo coreano, il tutto opacizzato da una flebile musica lirica. Nell’insieme non è un posto in cui ci porterei clienti o potenziali fidanzatine, a meno di volerle scaricare, ma per un pranzo veloce il ristoro è più che decoroso. Abbiamo ordinato, io e la persona che era con me, due porzioni di raviolis grillés e crepe coréenne, un BULGOGI e un DOLSOTBIBIMBAP. Fatemi spiegare meglio i piatti. I ravioli sono né più né meno di quelli che si possono mangiare in un ristorante cinese, mentre le crepe coreane sono una sorta di polpette di patate e verdure. Poco dopo questi due antipasti il proprietario del locale, catapultato anche lui dagli anni 60, arriva con una sorta di mini braciere a gas, il tanto nominato barbecue coréen. Tanto nominato dall’evangelista che mi ha perseguitato una settimana raccontandomi le prodezze della cucina coreana. Torniamo al barbecue. Sulla piastra in ghisa viene disposta la carne di vitello tagliuzzata finemente come carne trita. Terminata la cottura, la carne viene intinta in una salsa di soia speciale e mangiata insieme al riso bollito. Di contorno cavolo e cetriolo piccante, germogli di soia, e altre verdure coreane a me sconosciute. Una pietanza gustosa e leggera che pero sconsiglio nel caso abbiate trai commensali, persone che non amano la vista della carne cruda e sanguinolenta. Di tutt’altro aspetto il dolsotbibimbap. Una marmitta rovente (provato con mano) contenente riso, verdure, funghi, carne trita (cotta) decorata con un tuorlo d’uovo crudo nel centro. Appena viene servita bisogna prendere il cucchiaio e con destrezza amalgamare bene tutti gli ingredienti e condire a piacimento con la salsa di soia. L’aspetto non è dei migliori ma il sapore è decisamente delicato. Anche questa volta avendo visto il cartello Illy mi sono fatto prendere dalla mia italianità ordinando un caffè. Avrei dovuto accontentarmi del buonissimo the verde coreano servito insieme alle portate.
Locale da provare, a pranzo, come ottima alternativa ad un bistrot o ad un fast food. Si spende poco e si mangia discretamente.

Menu da 19 euro
The verde 3 euro
Caffè Illy 2,50 euro
Totale 43,50 euro

4, rue du Petit Moine, 75005 Paris (metro linea 7, Les Gobelins)

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